Con il passare degli anni ci siamo chiesti come poter essere d'aiuto nella provincia da cui provengono i nostri ospiti, Dobrush, idealizzando perciò in loco un progetto umanitario.
Nel 2005 è nato così “Il progetto Tizzi”, in cooperazione con la provincia di Dobrush. Partecipavano insieme a noi il Comitato Chernobyl “Sotto lo stesso Sole”, di Verano Brianza, ed il Comitato Chernobyl, di Lesmo/Arcore, orgnizzazioni come noi impegnate nell'ospitalità.
Per un anno le tre psicologhe coinvolte nel nostro progetto hanno percorso in lungo e in largo la provincia di Dobrush per monitorare le famiglie che vivevano in condizioni difficili. Tutte queste famiglie sono state messe in un database, per avere così chiara la situazione del disagio familiare nella provincia. Nel frattempo ci si è dedicati alla preparazione delle famiglie bielorusse che avrebbero preso in affido bambini allontanati dalle loro famiglie naturali.
Parallelamente, veniva svolta un'importante opera di sensibilizzazione sul volontariato, l’accoglienza e il mutuo soccorso con le famiglie che sarebbero diventate affidatarie.
Più di 90 famiglie bielorusse hanno accettato questo percorso ed in 5 anni di lavoro, solo 5 bambini della provincia di Dobrush sono stati collocati in orfanotrofio.
Nel 2010 questa parte del progetto Tizzi è stata presa in carico dalla provincia di Dobrush e prosegue tuttora diversificandosi un po’.
Il progetto Tizzi ha infatti spostato la sua attenzione verso famiglie in difficoltà, affinchè non venissero tolti loro i bambini. Per il progetto lavoravano in loco due psicologhe ed un’educatrice. Il lavoro si è dimostrato molto impegnativo ma stava dando anche risultati molto incoraggianti.
Nel 2016 purtroppo la provincia ha di fatto bloccato questa parte del progetto ed è stato quindi avviato dalla provincia di Dobrush e dall’associazione “Fratelli SEA odv” di Lodi Vecchio, con cui spesso collaboriamo, un nuovo progetto Tizzi che si rivolge a famiglie bielorusse affidatarie che abbiano preso in affido bambini da 0 a 3 anni e che altrimenti, una volta tolti alle loro famiglie naturali, venivano mandati in orfanotrofio.
Al progetto accedono anche famiglie naturali in difficoltà: per loro è stata creata una stanza delle emergenze dove si trovano vestiti e materiale per bimbi come pannolini, cibo per neonati, carrozzine, lettini e medicine.
Prima che venisse chiuso il vecchio progetto Tizzi, Masha (una delle nostre psicologhe) aveva formato un gruppo di giovani volontari che si trovavano per fare formazione sul volontariato e che si occupavano dell’animazione.